Le emozioni e i miei obiettivi

23.03.2025


La scrittura mi sta salvando la vita.

Quella vita che negli ultimi anni ho trattato molto male, subissandola di pensieri atroci e paranoie velenose, graffiandola e tagliandola in mille striscioline di carta, battendola con un martello furentemente, con lo scopo di assottigliarla talmente tanto da ridurla un velo sporco e zoppicante.

Tutto ciò ora non lo voglio più.

Se c'è una cosa che ho davvero imparato da questa terribile malattia, è che la tua vita, la tua persona ed il tuo essere in questo incredibile mondo, non viene vista da tutti nello stesso modo. Sempre, ogni attimo di ogni giorno mi sentivo inutile, senza senso, sbagliata. Insomma un brutto "scarabocchio" invadente, che stava lì sgraziatamente ad occupare un posto illegittimo, nel grande foglio bianco della realtà umana e non.

Iniziai a scrivere del mio dolore, in maniera inconsapevole, senza pensarci. Vomitai le mie ombre e i miei demoni interiori, e solo dopo tempo, mi sono resa conto di quanto lo scrivere mi abbia teso una mano, pronta ad afferrarmi e ad aiutarmi a non scivolare mentre scendevo da quella rupe scoscesa ed infinita, che era la mia malattia. Sapere che, forse, avrei potuto (e avrei dovuto) farcela, Che forse ogni vita ha una dignità ed un diritto ad andare avanti.

Oggi, ho identificato la mia reale passione per il racconto e per la scrittura (quella vera però). Voglio, e pretendo da me stessa un modo di scrivere ed esporre concreto, sanguigno, ma, allo stesso tempo, originale e fluido e perché no, anche poetico. Voglio che la mia linfa vitale esca e si auto-incida sulla carta e nella mente di chi la legge. Non solo per le parole e lo stile, ma, soprattutto, per le emozioni, le percezioni e i sentimenti. Voglio che questi ultimi tre elementi, non solo suscitino compassione, ma soprattutto una forte e sfacciata empatia, perché l'urlo di una si specchia e sprofonda nelle urla di tanti; perché la risata di una si specchia e sprofonda nelle risate di tante. E' l'intensità che li fa "entrare nel profondo", ma senza sensibilità e "accoglienza emotiva" non si arriva da nessuna parte. E' facile limitarsi a guardare e mettere a tacere tutto.

In ogni lettore io voglio trovare l'abbraccio di un amico.